Shingeki no Kyojin Wiki
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"Io sono un soldato che ha giurato per la rinascita del genere umano! Sono pronto anche a sacrificare la mia stessa vita per quella causa!"
—Armin offre il suo cuore per la causa del genere umano.

La Risposta è il 2° capitolo del 3° Volume, e l'11° capitolo in totale del manga Shingeki no Kyojin, scritto e illustrato da Hajime Isayama.

Breve Riassunto[]

Il Corpo di Guarnigione inventa un metodo per fermare temporaneamente l'avvento dei Giganti, mentre Hannes parla con un suo sottoposto delle capacità di Eren, Mikasa ed Armin. Mentre le reclute aspettano nuovi ordini, un esplosione cattura la loro attenzione, quindi Reiner, Jean, Annie e Berthold decidiono di andare a controllare. Il Gigante di Eren riesce a proteggere Mikasa ed Armin dal colpo di cannone e, dopo aver compreso che suo Padre ha nascosto il fattore che potrebbe spiegare la verità sui Giganti nella Cantina di casa, il ragazzo decide di scappare dalle Mura. Mentre Armin si deprime sentendosi un peso per i suoi amici, Eren gli chiede di andare a parlare con Kitz Werman per chiarirgli la situazione. Armin si riprende e corre verso i Soldati della Guarnigione per sostenere l'importanza che il potere di Eren avrebbe per l'Esercito. Nonostante i suoi sforzi, il Capitano Werman decide comunque di eliminarli con il cannone, ma il suo ordine viene interrotto dal Comandante Pixis, che afferma di voler parlare con i tre ragazzi.

Sommario[]

Il Corpo di Guarnigione fodera una delle pareti interne del Distretto di Trost con degli arpioni per trafiggere i Giganti. Il piano è un successo e i mostri che si sono incastrati per primi nella trappola fungono da barriera per quelli che si avvicinano da dietro. il Capitano Hannes osserva la situazione dall'alto della Muraglia, discutendo con un suo sottoposto. Il ragazzo è preoccupato per i Soldati della Truppa d'Avanguardia, e chiede ad Hannes se anche i 3 bambini che salvò a Shiganshina cinque anni prima stiano combattendo. Notando il momentaneo silenzio del Capitano, il soldato si scusa per essere stato inopportuno, ma Hannes risponde che i 3 stanno bene, avendo ciascuno una dote particolare che li farà sopravvivere. Mikasa è dotata di una grande abilità combattiva, Eren di nervi saldi e autocontrollo, mentre Armin di un'efficace mente tattica. Continuando a sorvegliare le Mura, Hannes afferma con sicurezza che i ragazzi sono vivi.

Per le vie del Distretto di Trost, le reclute si radunano e Connie spiega a Christa e Ymir il metodo con cui sono riusciti a rimpossessarsi del Quartier Generale. Quando chiedono a Jean una sua versione dei fatti, il ragazzo non risponde perché gli è stato imposto da Mikasa di tacere sulla trasformazione in Gigante di Eren, come anche a Reiner, Annie e Berthold, ossia gli unici testimoni diretti dell'accaduto. Durante il dialogo, una recluta di nome Dazz piange per la morte dei suoi compagni e per la sua codardia nel momento del bisogno, sguainando una spada e tentando di suicidarsi prima dell'intervento di Marco, che cerca di fermarlo. Il potente rumore di un esplosione attira l'attenzione di tutti e Reiner corre subito sul tetto di un edificio per andare a vedere la gran quantità di fumo generata, deducendo subito che si tratti di Eren vista la coltre di fumo tipica dei Giganti. Quando viene raggiunto da Jean, Annie e Berthold, Reiner osserva confuso la scena all'angolo delle Mura.

Eren blocca la palla di cannone

Il Gigante di Eren blocca la palla di cannone sparata dal Corpo di Guarnigione

Il Gigante parzialmente trasformato di Eren riesce a proteggere Mikasa e Armin dalla palla di cannone in arrivo. Il ragazzo si stacca dalla collottola del suo Gigante e cade a terra, controllando che i suoi amici stiano bene. Dopo essersi riuniti, i tre discutono in velocità del da farsi, capendo di essere a corto di tempo visto che la carcassa del Gigante si sta rapidamente vaporizzando e il Corpo di Guarnigione sta elaborando una strategia per contrattaccare. Dopo aver visto suo Padre per l'ennesima volta all'interno dei suoi confusi ricordi, Eren capisce che quell'insensata situazione può trovare soluzione solo scoprendo il contenuto della Cantina di casa sua, quella in cui Grisha gli aveva sempre proibito di entrare. In quel momento, Eren comincia a domandarsi come mai sia in grado di trasformarsi in Gigante e perché, proprio lui, sia in possesso di queste informazioni di vitale importanza per la salvezza del genere umano all'interno delle Mura. Continuando a chiedersi dove possa essere andato suo Padre quando si allontanò da casa 5 anni prima, Eren capisce che, ora come ora, la maniera più efficace per sopravvivere è scappare. Pensando al piano però, comincia a sanguinare dal naso, essendo visibilmente indebolito dalla trasformazione. Eren decide comunque di andarsene da solo in modo da tenere lontani dai guai Mikasa e Armin, già accusati di essere suoi complici. Quando la ragazza si oppone affermando di volerlo seguire, i due cominciano a litigare per prendere una decisione, mentre Armin si perde nei suoi pensieri, ricordando quando i suoi due amici lo difendevano continuamente dai bulli locali. In quel momento, Armin capisce di non essere mai stato d'aiuto una sola volta ad Eren e Mikasa, nonostante i due lo abbiano sempre soccorso nel momento del bisogno. Nella sua depressione, Armin comprende che, vista la situazione critica, loro tre non potranno mai più stare insieme.

Improvvisamente, Eren afferma di avere un piano alternativo per risolvere le cose, attuabile però solo dopo aver ascoltato il parere di Armin. Eren chiede all'amico di convincere con le parole il Capitano Werman che il suo potere di trasformarsi in Gigante potrebbe essere utilizzato dall'Esercito per contrastare i Giganti e liberare così il Distretto di Trost. Eren aggiunge che, se Armin non se la sentirà di agire in questo modo, non condannerà la sua decisione e scapperà dalle Mura da solo. Proprio in quel momento, Armin si rende conto di come lo guardano i suoi amici, totalmente fiduciosi nelle sue capacità e nel suo modo di pensare, trovandosi spiazzato dopo aver creduto di essere sempre stato un peso per loro. Dopo che anche Mikasa afferma di riporre la sua massima fiducia nella decisione di Armin, quest'ultimo decide di prendersi carico delle loro vite, correndo fuori dalla nube di vapore urlando agli amici che riuscirà a convincere i Soldati.

Armin offre la sua vita per difendere le sue idee

Armin è pronto a sacrificare la sua vita per difendere l'utilità militare di Eren

Dopo aver pensato ad una strategia, Armin comincia a parlare con Kitz Werman, sostenendo l'idea che Eren sia diverso dagli altri Giganti in quanto, durante il combattimento, sia stato assalito proprio da questi, dimostrando perciò che Eren viene considerato dai Giganti come un loro "nemico". Nonostante l'innegabile realtà, Werman si rifiuta ancora di comprendere la situazione, decidendo di eliminare i tre nonostante la schiacciante prova. Quando Armin, a corto di idee, incrocia gli sguardi dei suoi amici, esplicita con tutta la sua determinazione l'utilità e l'immenso potere che si otterrà inserendo Eren nell'Esercito, urlando di voler utilizzare gli ultimi minuti che gli rimangono da vivere per sostenere queste affermazioni. Quando Werman alza il braccio per ordinare lo sparo della seconda cannonata, l'uomo viene fermato da Dot Pixis, ossia il Comandante del Corpo di Guarnigione in persona, venuto lì per risolvere i disordini nel Distretto di Trost. Dopo aver ordinato a Werman di riordinare i rinforzi e stabilire una nuova formazione delle truppe, Pixis decide di ascoltare ciò che hanno da dire Eren, Mikasa ed Armin.

Personaggi in Ordine di Apparizione[]

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